Una delle persone più importanti della mia vita, il mio mentore, sosteneva che le persone non andrebbero mai giudicate dal successo sociale e professionale o dal quantitativo di soldi che possiedono ma dal numero di persone che sono in grado di influenzare positivamente. Una persona è di valore nella misura in cui è utile agli altri.
Questo concetto mi ha sempre affascinato e motivato ed ho cercato di farne un principio ed un obbiettivo di vita, anche se - almeno per me - è stato davvero difficile da perseguire stabilmente.
Qual è il problema? Il problema è che, per un motivo o per l'altro, quando mi dedico (devo dire anche con una certa efficacia) ad essere utile agli altri, sistematicamente faccio dei gran passi indietro dal punto di vista economico e professionale. Cosa che, inutile nasconderlo, mi disturba enormemente e mi spinge ad abbandonare il percorso "altruistico" e dedicarmi a quello "egoistico".
In questo momento sono in uno di questi momenti. In uno di quei momenti in cui mi dico "sì, ok, tutto bello, ma a te Davide, chi ci pensa?".
Ho appena trascorso sette anni della mia vita ad insegnare ad altri tutto quello che so di una professione che - in modalità "egoistica" - padroneggio per me stesso alla perfezione (o quasi) ed ora, per una serie di circostanze e di "campanelli d'allarme" che la vita stessa fa risuonare mi ritrovo a dover fare dei bilanci e dover rinnovare o stravolgere delle decisioni e degli accordi.
Il "deludente" risultato economico di questi sette anni, seppur in parte previsto, non è nemmeno paragonabile a quello che so che posso trarre dal mio lavoro e, anche se so perfettamente che il mio "deludente" sarebbe per molti "oltremodo più che sufficiente", non riesco a non pensare se davvero ne sia valsa la pena. E paradossalmente, mi domando se ne sia valsa la pena, non dal punto di vista economico ma proprio dal punto di vista umano.
Infatti, se da un lato era previsto che fare un passo indietro dal punto di vista della rilevanza professionale per coinvolgere e avvantaggiare altri, avrebbe portato a delle inevitabili ripercussioni economiche, quello che non era invece previsto era - ed è - la pressoché totale mancanza di gratificazioni di carattere umano. Lo so già, me lo dico da solo: è inutile aspettarsi queste cose. Ciò non di meno ritengo che la loro mancanza renda ancora più difficile a delle persone normali come me, di diventare delle persone di valore come il mio mentore.
Ed allora, probabilmente, il vero valore delle persone sta proprio in questo: saper persistere nell'aiutare gli altri indipendentemente da quello che si riceve in cambio.
Intanto però - mentre sono ancora in attesa di capirlo - sono andato sul configuratore della Mercedes Benz e dopo essermi fatto inviare il preventivo di una bella AMG GT R, mi sono detto: "Ma se ci dai dentro alla grande per un po' con il lavoro - pure infischiandotene di tutto e di tutti - e tra qualche mese te la compri, non è che ti passano tutte 'ste pippe mentali!? ".
Forse anche sì! :-)
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